Il territorio

Sardara e le sue terme

Sardara è una località sarda assai famosa per le sue terme ma non solo per quelle. Visitarla significa riuscire a conoscerla appieno

Parlare di Sardara è parlare di termalismo: quelle del territorio vengono addirittura ricordate come le più antiche dell’intera isola. Oggi, come secoli fa, sono due i centri di cura e di relax, con le stesse caratteristiche che vengono paragonate a quelle di Vichy, centro famosissimo di Francia. Tra l’altro si trovano, e non poteva essere altrimenti, davanti al Santuario di "Santa Maria de is Aquas” e all’annesso Museo Diocesano, un paio di chilometri dal centro del centro abitato. Il contesto ambientale è davvero di altissimo livello naturalistico, che rende quasi mistica la presenza in quella parte di Sardegna vicina alle terme: campagna coltivata, silenzio, professionalità, senso del tempo che passa, manco si sentisse vicina la presenza dei romani, che per primi adoperarono la sorgente, calda sino a sessanta gradi e capace di lenire tantissime malattie. La temperatura così elevata è tutto frutto del terreno "carsico” che inghiotte la pioggia, la fa arrivare sino ad una profondità notevole, per poi rimandarla, caldissima, in superficie. Da quel momento l’acqua di Sardara è pronta ad operare i benefici influssi per tante malattie ma anche per la semplice rigenerazione fisico e psichica. 

Sardara: una città non solo di terme

OvviamenteSardara non è solo terme: la cittadina è un centro agricolo e "sforna” tantissimi prodotti tipici, che vengono messi in evidenza nelle feste popolari e religiose, su cui si articola la vita sociale della cittadina per tutto un anno. Come per Sant’Antonio, ricordato in giugno. Ad agosto, a Ferragosto, grandi celebrazioni per la Beata Vergine Assunta, che è pure la Patrona di Sardana. L’elenco delle feste è ancora lungo: la prima domenica di settembre si ricorda San Gregorio Magno, mentre a novembre si tiene la festa dedicata a Sant'Anastasia. Ma la ricorrenza che fa più presa è quella dedicata a Santa Mariàquas, compatrona di Sardara. Tutti gli abitanti si ritrovano in piazza a salmodiare nel penultimo lunedì di settembre, per quattro giorni, durante i quali si compiono dei veri e propri pellegrinaggi per la devozione e la fede che accompagna il culto ed il ricordo di Santa Mariaquas. Anche nel mese di maggio si festeggia Santa Mariàquas, per quella che è chiamata "sa festa de is pastoris", che è meno vistosa ma molto sentita proprio dai pastori, i quali, invece, ne tengono grande conto.

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.