
Sardara, tra terme millenarie e turismo rigenerante
Nel cuore della Sardegna, un viaggio tra storia nuragica e acque termali dalle straordinarie proprietà curative
Sardara è una località sarda che affonda le proprie radici in un passato antichissimo, testimoniato dai numerosi reperti archeologici di epoca nuragica. Tuttavia, è nel presente che questa cittadina continua a richiamare l’attenzione, grazie a un elemento naturale di straordinaria rilevanza: le sue acque termali. La fama di Sardara è oggi strettamente connessa al turismo termale, un settore che ha modellato l’identità e lo sviluppo della città nel tempo.
La vera ricchezza di Sardara risiede nella sorgente sotterranea che alimenta le sue terme. Queste acque sgorgano a temperature elevatissime, sfiorando i settanta gradi Celsius, e si originano da un fenomeno geotermico di particolare intensità. Attraversando gli strati profondi e inesplorati del terreno, queste acque emergono in superficie spinte dalla forza termica del magma, originando una sorgente identificata come bicarbonato-alcalino-sodica. La loro temperatura e composizione le rendono "ipertermali” e "termominerali”, categorie piuttosto rare in Italia e oggetto di studi che le paragonano persino alle celebri acque di Vichy, in Francia.
Il valore delle terme di Sardara non si limita all’aspetto fisico e scientifico. Fin dall’antichità, queste acque venivano considerate sacre per le loro proprietà curative, tanto che il "Pozzo Sacro di Sant’Anastasia”, risalente al IX-VIII secolo a.C., divenne un punto di riferimento per chi cercava sollievo da ogni tipo di dolore. Situato davanti all’omonima chiesa nel cuore del centro storico, il pozzo rappresentava un luogo di pellegrinaggio noto anche come "Sa funtana de is dolus” – la fontana dei dolori.
Ancora oggi, le persone affluiscono a Sardara non solo per le sue bellezze naturali e il patrimonio storico-culturale, ma anche per ritrovare benessere e relax nelle moderne strutture termali. Il connubio tra natura, storia e cura del corpo rende questa cittadina un unicum nel panorama del turismo sardo, dove il passato e il presente convivono armoniosamente, offrendo esperienze rigeneranti in un contesto paesaggistico e culturale di rara suggestione.